Autore: Sofia
MAGHIRITZA di Sofia
Minestra Pasquale
Questa è la minestra che più di ogni altra rappresenta la Grecia e le sua tradizioni, E’ la minestra pasquale per eccellenza, quella che si prepara in tutte le case e che ogni greco conosce fin da bambino.
Per i Greci, ferventi cristiani, la Pasqua è la più importante festività religiosa e osservano ancora
oggi i precetti quaresimali e i riti della Settimana Santa, che culminano con la Messa Pasquale la sera del sabato. Si ritorna dalla Messa con la candela pasquale accesa con la quale si fa un segno di croce sull’uscio di casa.
A questo punto ci si mette a tavola e si mangia la maghiritza. Questa calda minestra è una toccasana dopo le rinuncie alimentari della Settimana Santa e prepara lo stomaco alla grande abbuffata culinaria della domenica di Pasqua.
La maghiritza si prepara con le frattaglie e gli intestini dell’agnello, che sarà il protagonista del pranzo di Pasqua. Sin dagli albori del cristianesimo i riti e i sacrifici pagani si sono fusi con i riti dei
primi cristiani.
Ingredienti:
Le frattaglie e le interiora di un agnello
5/6 grossi cipollotti freschi
2 limoni
½ tazzina da caffè di riso
1 mazzetto di aneto fresco
olio – burro – sale e pepe
Pulire e lavare molto bene le frattaglie dell’agnello.
Lavare molto bene le interiora, tagliarle lunghe come spaghetti e rigirarli aiutandosi con un bastoncino, o meglio con un uncinetto, rilavarle ancora e passarle con sale e limone per sbiancarle. Mettere le frattaglie e le interiora in una pentola con l’acqua, portarli a bollore e schiumare bene. Spegnere il fuoco. Toglierli dall’acqua e tagliare tutto a pazzettini minuscoli.
Tagliare a fettine sottili i cipollotti e farli appassire in una capiente casseruola con olio e burro. Aggiungere le frattaglie e gli intestini tagliati e farli insaporire nel condimento. Infine aggiungere l’acqua filtrata della prima bollitura delle frattaglie, aggiustate di sale e pepe e fate bollire fino a cottura. A questo punto aggiungete mezza tazzina di riso lavato, aggiustate ancora se ce ne fosse bisogno, con altro olio o acqua e finite di cuocere. Nel frattempo preparate l’avgolemono sbattendo in una ciotola due uova con il succo di un limone.
Quando la maghiritza sarà cotta prelevate dalla casseruola del brodo con un mestolo e aggiungetelo alle uova della ciotola sbattendo sempre per non farlo impazzire.
Rimettete nella casseruola il contenuto della ciotola e chiudete con il coperchio. Servitela calda dopo pochi minuti di attesa per permettere all’avgolemono di dare corpo alla minestra.
Nota. Se non avete le interiora (budello) dell’agnello, o se non le volete mettere, potete ugualmente fare la maghititza solo con le frattaglie (fegato, cuore, polmone etc), eventualmente arricchendola con il brodo della testina dell’agnello bollita.
MAGHIRITZA di Sofia
Minestra Pasquale
Questa è la minestra che più di ogni altra rappresenta la Grecia e le sua tradizioni, E’ la minestra pasquale per eccellenza, quella che si prepara in tutte le case e che ogni greco conosce fin da bambino.
Per i Greci, ferventi cristiani, la Pasqua è la più importante festività religiosa e osservano ancora
oggi i precetti quaresimali e i riti della Settimana Santa, che culminano con la Messa Pasquale la sera del sabato. Si ritorna dalla Messa con la candela pasquale accesa con la quale si fa un segno di croce sull’uscio di casa.
A questo punto ci si mette a tavola e si mangia la maghiritza. Questa calda minestra è una toccasana dopo le rinuncie alimentari della Settimana Santa e prepara lo stomaco alla grande abbuffata culinaria della domenica di Pasqua.
La maghiritza si prepara con le frattaglie e gli intestini dell’agnello, che sarà il protagonista del pranzo di Pasqua. Sin dagli albori del cristianesimo i riti e i sacrifici pagani si sono fusi con i riti dei
primi cristiani.
Ingredienti:
Le frattaglie e le interiora di un agnello
5/6 grossi cipollotti freschi
2 limoni
½ tazzina da caffè di riso
1 mazzetto di aneto fresco
olio – burro – sale e pepe
Pulire e lavare molto bene le frattaglie dell’agnello.
Lavare molto bene le interiora, tagliarle lunghe come spaghetti e rigirarli aiutandosi con un bastoncino, o meglio con un uncinetto, rilavarle ancora e passarle con sale e limone per sbiancarle. Mettere le frattaglie e le interiora in una pentola con l’acqua, portarli a bollore e schiumare bene. Spegnere il fuoco. Toglierli dall’acqua e tagliare tutto a pazzettini minuscoli.
Tagliare a fettine sottili i cipollotti e farli appassire in una capiente casseruola con olio e burro. Aggiungere le frattaglie e gli intestini tagliati e farli insaporire nel condimento. Infine aggiungere l’acqua filtrata della prima bollitura delle frattaglie, aggiustate di sale e pepe e fate bollire fino a cottura. A questo punto aggiungete mezza tazzina di riso lavato, aggiustate ancora se ce ne fosse bisogno, con altro olio o acqua e finite di cuocere. Nel frattempo preparate l’avgolemono sbattendo in una ciotola due uova con il succo di un limone.
Quando la maghiritza sarà cotta prelevate dalla casseruola del brodo con un mestolo e aggiungetelo alle uova della ciotola sbattendo sempre per non farlo impazzire.
Rimettete nella casseruola il contenuto della ciotola e chiudete con il coperchio. Servitela calda dopo pochi minuti di attesa per permettere all’avgolemono di dare corpo alla minestra.
Nota. Se non avete le interiora (budello) dell’agnello, o se non le volete mettere, potete ugualmente fare la maghititza solo con le frattaglie (fegato, cuore, polmone etc), eventualmente arricchendola con il brodo della testina dell’agnello bollita.